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Giovedì 12 giugno – THE SUBSTANCE

The Substance


Regia di Coralie Fargeat. Con Demi Moore, Margaret Qualley, Dennis Quaid, Hugo Diego Garcia, Joseph Balderrama. Cast completo Genere Horror, Drammatico, – Gran Bretagna, USA, 2024, durata 140 minuti.  Distribuito da I Wonder Pictures.

Elizabeth Sparkle è stata una diva con al suo attivo un Oscar e una stella sulla Hall of Fame, ma la stella si è sporcata e la scintilla (“sparkle”) di Elizabeth si è spenta, quantomeno agli occhi del produttore del programma televisivo di fitness che lei conduce da tempo: un uomo convinto che le donne debbano sempre sorridere e che dopo i cinquanta non abbiano più… non si sa cosa, ma è qualcosa alla quale quelli come lui (che si chiama Harvey come il produttore Weinstein) sembrano tenere moltissimo. Quando Harvey, nel giorno del compleanno di Elizabeth, le annuncia che sarà sostituita alla conduzione del suo programma, la donna decide di aderire ad un protocollo sperimentale chiamato The Substance, che promette di restituirle una versione di sé “migliore, più bella e perfetta”. A settimane alterne sarà Sue, la bella e giovane neoconduttrice del programma di fitness della rete, e poi di nuovo Elizabeth. Ma l’alternanza sarà difficile da gestire, e si sa che i patti con il diavolo sono sempre a rischio.

L’egocentrismo di quello sguardo, che vuole le donne eternamente giovani e sorridenti e non dà alcun valore alla loro maturità, è stato completamente interiorizzato da Elizabeth e anche da Sue (che sono due versioni di una stessa persona), perché entrambe sono disposte a qualunque diavoleria per mantenere bellezza e gioventù, nonché il piccolo potere che ne deriva loro in un mondo gestito dagli uomini.

Il progenitore di The Substance è probabilmente La morte ti fa bella, ma qui il grottesco è spinto molto oltre, si fa horror e splatter, e le citazioni cinefile non finiscono con Zemeckis ma proseguono a tutto raggio, passando ad esempio da Kubrick (2001 Odissea nello spazio e Shining) a De Palma (Carrie – Lo sguardo di Satana), da Lynch (The Elephant Man), Emerald Fennell (Una donna promettente) a tutto Cronenberg.

Fargeat gestisce con lucidità e senso dello spettacolo la messinscena di questa storia estrema improntata all’esasperazione davanti ad una cultura che relega le donne in un ruolo funzionale a quel maschile che le distingue in “chiavabili o inchiavabili”, e in base a questo assegna loro l’unico valore possibile.

Gli uomini nel film vengono fuori come idioti pericolosi pronti a tirare fuori il loro lato più meschino, ma anche la protagonista (anzi, le protagoniste) non ne esce bene, fondamentalmente perché accetta la permessa che “la versione migliore di sé” sia quella giovane e tonica, e nient’altro.

(mymovies.it)